giovedì 12 luglio 2012

Prima pappa dai 5 ai 6 mesi

 



Inizialmente si offre al bambino solo 1 o 2 cucchiaini del nuovo alimento, e nei giorni successivi possiamo aumentare le dosi fino ad arrivare alla quantità che il piccolo richiede per sentirsi sazio non preoccupandosi se avanza qualcosa.
ALLA PAPPA COMPLETA SI ARRIVA ATTRAVERSO PICCOLI E PRUDENTI ASSAGGI.
Il piccolo assumerà:
  •  3 o 4 pasti di latte adattato ( 220-250 gr se 3 o 180 gr se 4 ) oppure latte materno
  • 1 pasto con minestrina (il 2° se fa 4 pasti, il 3° se fa 5 pasti)



I primi giorni:

Brodo Vegetale 150 - 160 gr (mezza tazza )
Crema di riso  (o riso-mais-tapioca )  20/25 grammi
Olio extra vergine di oliva  1/2 cucchiaini
Mela o Pera grattugiata + gocce limone fino a mezzo bicchiere





ADOTTARE QUESTA ALIMENTAZIONE PER ALCUNI GIORNI, SE IL PICCOLO DIMOSTRERA' DI AVER ACCETTATO LA PAPPA PASSARE ALLA MINESTRINA COMPLETA :
  •  Brodo Vegetale mezza tazza Passato di verdura 1-2 cucchiai
  •  Crema di riso ( o riso-mais-tapioca ) 20-25 gr
  •  Olio Extra Vergine Oliva 1-2 cucchiaini
  •  Omogeneizzato di carne 40 grammi : mezzo vasetto in vetro da 80 gr
  •  Frutta fresca biologica                                                                                     
 Iniziare gradualmente con: coniglio, tacchino, agnello, pollo aggiungere in seguito: manzo, vitello.

NOTA BENE !!

Evitare di prendere la prescrizione alla lettera, intervenendo con “violenza” sul lattante. L’appetito del bambino è il miglior indice della giusta quantità di alimento necessaria.

Consigli per la prima pappa

Si consiglia di utilizzare un cucchiaino di plastica di colore vivace idoneo per alimenti e privo di Bisfenolo A (vedi sotto ). Non appoggiarlo sulle labbra ma fino a meta' della lingua per aiutarlo a deglutire. Lascialo giocare con il cucchiaino per prendere confidenza con questa novità. Si ricorda che gli omogeneizzati e liofilizzati garantiscono condizioni igieniche ottimali ed in essi le fibre della carne sono cosi' finemente triturate da essere più facilmente digerite ed assimilate dai lattanti di pochi mesi, a differenza della carne frullata o tritata a casa, che contiene inoltre molta aria (coliche gassose).







PREPARAZIONE BRODO VEGETALE







1 LITRO DI ACQUA + 2 PATATE + 2 ZUCCHINE + 2 CAROTE + CUORE DI LATTUGA FAR BOLLIRE FINO A RIDURRE IL LIQUIDO A META' POI PASSARE SENZA SPREMERE ATTRAVERSO GARZA O TELA NON TROPPO FITTA.


Il brodo vegetale ed il passato di verdura si conservano in frigorifero per pochi giorni per impedire la trasformazione dei nitrati in nitriti. Non usare Bietola e Spinaci e soprattutto mai zucchero e sale.


La fonte principale di inquinamento dell’organismo umano non è l’aria che respiriamo , ma il cibo che ingeriamo.

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I prodotti cancerogeni sono davvero tanti. Talvolta i più pericolosi, dopo decenni di uso intensivo, vengono vietati in molte nazioni ma il problema è che la loro presenza nell’ambiente può persistere. Succede inoltre molto spesso che i fabbricanti di sostanze vietate continuino a produrle destinandole a paesi dalla legislazione più permissiva come America Meridionale, parte dell’Asia ed Africa.

Le sostanze tossiche da noi vietate ritornano al nostro piatto da prodotti alimentari importati da questi paesi. L’ortofrutta rappresenta il pericolo maggiore.







Mai come oggi è importante utilizzare il più possibile prodotti provenienti da agricoltura locale e biologica 






A quale eta’ i diversi alimenti ?

Le mamme, desiderose di variare i menu dei loro bambini, ma timorose di prendere iniziative sbagliate, si pongono molto spesso la domanda di quando offrire al proprio bambino un alimento nuovo . Passiamo brevemente in rassegna i vari alimenti e la loro possibile utilizzazione a partire dai primi mesi.
  

ALIMENTO ETA' CONSIGLIATA
Aceto (come condimento) dopo i 3 anni. Acqua e Bevande gassate non consigliate. Agrumi (succo) 5° mese. Alcolici vietati. Banana (schiacciata) 6° - 7° mese. Biscotti con glutine 5/6° - mese. Biscotti secchi 12°- mese. Brodo vegetale 5° - 6° mese. Burro (come condimento) 12° mese. Carne al vapore 7° mese. Carne alla griglia dopo i 2 anni. Carne arrosto al forno condita 3 anni. Carne fritta (fettina panata) dopo i 4 anni. Carne grassa maiale 5° - 6° anno. Carne magra (a bagno maria, tritata) 7° - 8° mese. Cervello vietato. Cioccolato 3 anni. Cocomero 2 anni. Conserve di frutta 2 anni. Crema di riso 5° - 6° mese. Dolciumi leggeri (budino ecc.) 12 mesi. Dolciumi pesanti (panna ecc.) dopo 4 anni. Farine di cereali (con glutine) 5/6° mese. Farine di cereali (senza glutine) 5° - 6° mese. Fegato sconsigliato. Fette biscottate (sbriciolate) 9° - 10° mese. Formaggi grassi dopo 2° anno. Formaggi magri 7° - 8° mese. Frutta cotta 11° mese. Frutta secca 3° anni. Gelato dopo 2° anno. Grissini (sbriciolati) 12° mese. Insaccati (salame ecc.) verso 4° anno. Latte di proseguimento inizio  6 mese Latte vaccino parzialmente scremato dopo l’anno. Legumi interi (cotti ) 12 mese. Legumi passati (cotti ) 7° mese Liofilizzato di carne 5° mese. Margarina sconsigliata. Marmellata di frutta 12° mese. Melone dopo 2° anno. Miele Sconsigliato prima di 2 anni. Molluschi e crostacei dopo 5° anno. Olio Extra vergine oliva/arachidi 5° mese. Omogeneizzato di carne senza sale 5° mese. Pancotto con pane senza sale 8° - 9° mese. Pane (sminuzzato) 8° mese. Parmigiano (grattugiato) circa 7° mese. Patate fritte dopo i 4 anni. Pesce magro 8° mese. Uovo gallina (solo tuorlo,in camicia o coque) 8°mese. Uovo gallina intero (omelettes, frittate, sodo) 1° anno. Vino e caffè vietato. Yogurt 7° - 8° mese.




 LO SVEZZAMENTO : APPUNTAMENTO CON LA PAPPA


L'età consigliata per iniziare a svezzare gradualmente il piccolo è attorno al 6 mese, periodo in cui il suo apparato gastroenterico si è modificato a tal punto da consentire la digestione e l'assorbimento di sostanze diverse dal latte. Sia che il tuo piccolo sia stato allattato al seno che con il biberon il cambiamento non sarà facile. Se è abituato al capezzolo caldo e rassicurante, il cucchiaino gli sembrerà un oggetto sconosciuto spiacevolmente duro, freddo e da cui non potrà succhiare.
Se è stato allattato col biberon, le difficoltà saranno analoghe. Inoltre il bambino allattato artificialmente è spesso pigro, poiché non ha la necessità di succhiare attivamente. Da non sottovalutare l'aspetto psicologico. Privato del seno, il piccolo può sentirsi defraudato di parte dell'affetto materno e può rifiutare il nuovo cibo in segno di protesta. L’inizio dello svezzamento comporta quindi un profondo cambiamento che, in quanto tale, può creare qualche resistenza da parte del piccolo. Se proviamo a metterci nei suoi panni, capiremo quali enormi difficoltà egli debba affrontare. Del resto, poiché tutti siamo stati svezzati, si tratta di difficoltà certamente superabili. A patto che la mamma le affronti con calma e serenità, senza farsi prendere da inutili ansie che, del resto , sono del tutto normali: anche per lei, in fondo, lo svezzamento segna l’inizio di un distacco. I cibi che i piccoli accettano più volentieri hanno sapori tendenzialmente dolci, proprio perchè ricordano in qualche modo il latte materno (frutta, carote, patate, la pastina).
E' bene evitare di offrirgli la pappa nel momento di massimo appetito; infatti quando ha tanta fame il piccolo desidera solo succhiare rapidamente e non vuole saperne delle piccole dosi dispensate con il cucchiaino.
Per questo motivo è importante non dargli la prima pappa al mattino mentre sta aspettando con impazienza il latte. Inizialmente, la pappa sostituisce un solo pasto di latte, quello centrale della giornata. Ciò vuol dire che, per chi fa ancora cinque pasti, verrà servito al posto del latte delle 14, mentre per chi fa quattro pasti, gusterà la sua nuova pappa a mezzogiorno. Solo in un secondo tempo ( di solito dopo un mesetto e comunque su autorizzazione del Pediatra), si passerà alla seconda pappa.
Ai bambini allattati artificialmente possiamo dare la prima pappa con il biberon a cui sono già abituati, con tettarella col buco più grande, studiato per lo svezzamento, mentre per quelli allattati al seno si può iniziare direttamente con il cucchiaino.
Si ricorda che la prima volta è bene offrire solo piccole quantità, giusto un assaggio per vedere come il bambino reagisce alla novità. Il sapore tendente al dolce, è più simile a quello del latte a cui il bambino è abituato ed è più facile quindi che gli risulti gradito. Si possono usare allora, per preparare il brodo nel quale sciogliere le farine, le verdure dal sapore più dolce (carote, patate, zucchine, cuore di lattuga) ed è bene che non contenga ne zucchero ne sale.
Lo zucchero può far variare il gusto del bambino verso un sapore che lo indurrà da grande a mangiare troppi dolci, mettendo in pericolo i denti e favorendo l'obesità.
Il sale facilita la ritenzione di liquidi e può predisporre alla ipertensione nella età adulta. La regola fondamentale in questo delicato periodo, è quella della gradualità. Non avere fretta, introdurre pochi alimenti per volta, consentirà non solo di essere sicuri della buona accettazione e digestione dei cibi proposti, ma anche di abituare meglio il piccolo ai nuovi sapori. Gradualità significa soprattutto non avere fretta: all’inizio si tratterà, più che di veri e propri pasti, di una sequenza di piccoli assaggi - che consentono al bambino di sperimentare la novità – magari proposti dopo che ha bevuto un po’ di latte e non è quindi disperato per la fame. L’importante è, comunque non scoraggiarsi: le cose raramente vanno bene al primo colpo e questo processo, come ogni atto di crescita, sarà costellato da novità ed imprevisti, da giorni in cui tutto viene apprezzato alternati ad altri in cui il rifiuto è ostinato, da grandi passi in avanti e piccoli passi indietro. Tutte queste situazioni vanno vissute non come problemi, ma come normali eventi della vita, tappe di una appassionante avventura che voi e vostro figlio state vivendo . Insieme.
E' consigliabile portare il piccolo a tavola con i genitori soddisfacendo la sua curiosità e la sua voglia di partecipare al pasto dei familiari. Probabilmente lui vorrà giocare anche con il cucchiaino. Un piccolo trucco sarà quello di averne uno tutto per lui e con un altro imboccarlo. Non dargli cibi che possano essere ingoiati interi e non lasciarlo mai da solo mentre beve o mangia.


!!!!!! ATTENZIONE !!!!!!


Se utilizzate utensili in plastica importante è verificare che  non contengano il Bisfenolo A (BPA).

Con il riscaldamento CON MOLTA PROBABILITA' può contaminare l'alimento.




Dal 1 giugno 2011 l'Italia ha recepito una norma europea non rendendo più commercializzabili i biberon in policarbonato contenenti questa sostanza molto tossica e con poteri cancerogeni.
Non utilizzate quindi i vecchi biberon usati dai fratelli !!!. Se non siete sicuri che scodelle , piattini e cucchiaini ne siano privi, tornate ad utilizzare il vetro o la porcellana e l'acciaio.





In Farmacia :











Leggete anche l'articolo "I Perturbatori Endocrini" nel capitolo Veleni Quotidiani

Ogni atteggiamento rigoristico, ogni imposizione sulla quantità e sulla qualità dei cibi è assolutamente da evitare per non suscitare ostilità del bambino.

L'atteggiamento del genitore al momento del pasto ha la sua importanza: dolce ed affettuoso ed al tempo stesso fermo e deciso, disposto alla gratificazione pronto a non insistere oltre un dato limite, senza nervosismo e angoscia per quanto rimane nella scodella o nel biberon.

Rispettiamo i suoi ritmi e ricordiamo che insistere non serve; se non mangia non è per farci dispetto, sta vivendo un'esperienza che può essere difficile da accettare ed ha bisogno del nostro aiuto per affrontarla. Si deve evitare di creare intorno all’ora della pappa un clima di ansia e di agitazione che il bambino coglie al volo; intuendo quale importanza emotiva il cibo rivesta per i genitori, ed il piccolo imparerà a servirsi della sua bocca serrata per manifestare la sua rabbia e per rivendicare la sua autonomia di fronte a troppe insistenze.

 Il bambino può scoprire che tutto si può ottenere dai grandi, basta non mangiare. Di fronte al digiuno la resa dell’adulto è quasi sempre totale. Allora arrivano i giochi, le storie, le canzoncine, i cartoni alla TV, tutto quello che vuole il bambino, pur di farlo mangiare. L’alimento diventa così strumento potente di ricatto.

Nessuno che non sia ammalato è mai morto di fame avendo a disposizione del cibo. Il bambino salta un pasto, due, tre,?, arriverà il momento in cui sentirà lo stimolo della fame, questione di tempo.

 Da non dimenticare che la mancanza di appetito può essere un meccanismo di difesa dell’organismo: quando non si sta bene. Per esempio in caso di raffreddore, influenza, mal di pancia, è normale che mangi poco in quanto il suo apparato digerente non funziona come al solito. Quando sarà più grande bisogna ricordare che il cibo può divenire una cosa ripetitiva e noiosa, è necessario allora stimolare la curiosità del bambino cambiando colore agli alimenti, i sapori, la forma, la consistenza, il tipo di cottura.
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In conclusione il divezzamento non rappresenta una semplice tecnica prefissata da adottare secondo uno schema uguale per tutti ma un sapiente ed appropriato lavoro di collaborazione tra madre e bambino. Offrire, non imporre