giovedì 12 luglio 2012

Consigli sul neonato 2° Parte


Igiene del sonno
  1. L'ambiente dove dorme il bambino deve essere silenzioso e buio.
  2. La temperatura della stanza deve restare a livello confortevole perché un ambiente eccessivamente caldo disturba il sonno.
  3. L'abitudine di guardare la televisione con il bambino accanto è da evitare; si consiglia, al limite, la visione a basso volume con l'accortezza di avere il neonato lontano dallo schermo, e rivolto verso il genitore affinché non veda le immagini trasmesse.
  4. Il bagnetto può essere stimolante per alcuni bambini, per questo, in questo caso, va anticipata l'ora del bagno rispetto l'ora di andare a letto.
( leggete anche l'articolo : I disturbi del sonno , presente in un'altra sezione di questo blog ) 

Cordone ombelicale
Solitamente il neonato esce dalla maternità con un tratto di cordone ombelicale ancora attaccato all'addome: deve cadere da solo seccando.
Affinché si secchi rapidamente deve essere medicato ogni mattina e sera. Io consiglio di  avvolgerlo con garzina sterile dopo avervi versato sopra un po di Zucchero salicilato al 3 % ( saccarosio polvere 97% + Ac Salicilico polvere 3%) fatto preparare dal farmacista e protetto con rete elastica, oppure con alcool puro senza denaturante (il colore deve essere trasparente e non il classico rosa ) Ai successivi cambi di pannolino controllare che la garza non sia umida di pipi', in tal caso ripetere la medicazione. Dopo la caduta, va medicato per alcuni giorni con acqua ossigenata al 10% di volume, e dopo 2 - 3 giorni il bagnetto può essere fatto ogni giorno con un olio da bagno della linea per bambini.
(non usare saponi o qualsiasi prodotto facente schiuma).

Nei primi anni di vita non è necessario lavare i capelli tutti i giorni poichè il bambino non produce sebo in eccesso. Si può lavarli una volta a settimana con un olio shampoo della linea per bambini. (Non usare shampoo dell'adulto o se producono molta schiuma).
Tumefazione delle mammelle
Un rigonfiamento dei seni nel neonato, sia maschio sia femmina, nella prima settimana di vita, può allarmare i genitori. E’ un fenomeno del tutto transitorio, dovuto ad una reazione delle ghiandole mammarie agli ormoni materni, trasmessi al feto, attraverso la placenta. Richiede alcun trattamento e non deve essere considerato motivo di preoccupazione. Evitare assolutamente di “spremere” la tumefazione anche se dal capezzolo fuoriesce qualche goccia di latte, in quanto si rischia di provocare un’infezione.

A quando il primo dentino?
Di solito il primo dentino fa la sua apparizione verso il sesto mese di vita. Tuttavia, questa non è per nulla una regola fissa: vi sono casi eccezionali di bambini che addirittura nascono già con un dentino, altri cui spunta verso il 4° mese ed altri ancora che aspettano fino al 14° mese. Di regola, le bambine sono più precoci dei maschi.imagesCAXWEVQE

I tempi di dentizione sono scritti nel patrimonio genetico di ciascun bambino e sono legati a fattori ereditari. Cosi' può accadere che il bimbo cui spunta il primo dentino al 12° mese, abbia "ereditato" dai parenti questo ritardo. Per lo stesso motivo, i dentini non sempre rispettano l'ordine di uscita che in genere vede gli incisivi centrali inferiori spuntare per primi, seguiti da quelli superiori, quindi dai due incisivi laterali ed in progressione dai primi quattro premolari, dai canini e dai secondi quattro premolari. L’eruzione vera e propria di un dentino provoca disturbi variabili da bambino a bambino: alcuni non ne risentono per nulla; altri, viceversa, soffrono parecchio allo spuntare dei denti. Per lo più i disturbi consistono in febbre di breve durata, pianto insistente, stato di agitazione. Alcuni lattanti possono anche presentare disturbi intestinali, come una diarrea passeggera od un arrossamento dei glutei, oppure disturbi a carico delle vie respiratorie, con secrezione nasale o tosse. Poco prima dell’eruzione, il margine del dentino può essere visibile, appena al di sotto della gengiva, ridotta ad un orletto a sottile e biancastro. Inutili le applicazioni di pomate o di miele rosato: se il lattante è molto irrequieto e sofferente, per calmare il dolore, è meglio somministrargli una suppostina di paracetamolo. Quando, finalmente, l’eruzione è terminata e tutti i malesseri sono regrediti, a volte la mamma è sorpresa e dispiaciuta nel vedere che il dentino è cresciuto storto. Nessuna paura: non è necessario precipitarsi dal dentista. Nella maggioranza dei casi, la pressione costante della lingua lo riporterà nella giusta sede e, nel corso dei mesi successivi, i dentini avranno modo di riallinearsi e raddrizzarsi. In molti paesi è diffusa l’abitudine di somministrare ogni giorno al lattante una piccola pastiglia di fluoro, per prevenire la carie dentale. Questo tipo di profilassi, indubbiamente efficace, va continua per tutta l’infanzia e cioè fino alla completa eruzione dei denti permanenti (12-13 anni). Oltre al fluoro, si ricorda che per prevenire la carie dentale, è indispensabile una corretta igiene della bocca del bambino, mediante l’uso dello spazzolino, due o tre volte al giorno, non appena saranno comparsi i denti da latte. E’ inoltre necessario evitare la continua somministrazione di dolciumi fuori pasto (caramelle) e soprattutto alla sera, prima di coricarsi, per la nota azione cariogena dello zucchero. (anche il miele sul succhiotto è altrettanto nocivo !!)


Indumenti / Temperatura
E' importante ricordare che il bambino non deve vivere in un ambiente surriscaldato: una temperatura di 18° C è perfetta per il suo organismo.Purtroppo molto spesso la tendenza è nel coprirlo eccessivamente; se il corpo è troppo coperto, il sudore ristagna il neonato si surriscalda.
Un errore frequente è pensare che il bambino senta freddo perchè i piedini e le manine sono fredde: è invece normale che il neonato li abbia ad una temperatura inferiore al corpo.
Oltre ad una temperatura idonea, il neonato necessita anche di aria non secca ad es.quella che respiriamo in inverno quando funziona l'impianto di riscaldamento. Per mantenere un certo tasso di umidità è opportuno acquistare nei negozi specializzati un umidificatore elettrico che provvederà ad umidificare la stanza del bambino o mettere asciugamani bagnati, lavati senza detersivo, sopra i pannelli radianti dei termosifoni lasciandoli umidi.
Per quanto riguarda gli indumenti sono consigliati quelli con fibre naturali (cotone), da evitare i sintetici.
Nel clima di Roma la lana non è necessaria.
Ogni indumento deve consentire la massima libertà di movimento, sono da evitare quelli che lo stringono troppo; deve essere libero di poter sgambettare quando vuole.
Cuffie, sciarpe o berrettini solo in pieno inverno se la temperatura è molto rigida (vento di tramontana).
Per i lavaggi degli indumenti si può utilizzare la lavatrice con pochi accorgimenti:
  1. Non eccedere nel detersivo, usare sapone di marsiglia.
  2. Evitare gli ammorbidenti (restano nelle fibre del tessuto e quindi a contatto con la pelle del bambino)
  3. Evitare prodotti sbiancanti
  4. Evitare prodotti anticalcare per lavatrice
  5. Se la temperatura di lavaggio è inferiore ai 80°C è meglio usare anche prodotti  disinfettanti a base di ossigeno
  6. Fare il doppio lavaggio sia che si lavi a mano che si lavi in lavatrice
Febbre, che fare?
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Innanzi tutto è bene chiarire che non tutti gli aumenti di temperatura corporea sono da considerare come febbre. Vi sono per esempio, non pochi lattanti che hanno una temperatura corporea un po’ più alta del normale e cioè sui 37 – 37,5 gradi. A volte un aumento della temperatura può verificarsi per caldo eccessivo (il bambino è troppo coperto) oppure può essere anche dovuta a disidratazione, soprattutto durante le stagioni calde od in ambienti surriscaldati e non abbastanza umidificati. La temperatura deve essere misurata inserendo nel sederino la punta del termometro e lasciato qualche minuto; la temperatura così misurata non è però quella reale: bisogna sottrarre mezzo grado, cioè se segna 38, il bambino ha 37,5 gradi. La febbre vera e propria (superiore a 38 gradi) è la risposta dell’organismo ad un’aggressione da parte di virus o batteri e rappresenta perciò un mezzo di difesa dalle infezioni. Per prima cosa, se la temperatura supera i 38,5 gradi, si dovrà alleggerire il piccolo da indumenti e coperte troppo caldi, addirittura lo si può lasciare con il solo pannolino e canottiera. In genere accade proprio il contrario, in quanto le mamme hanno l’abitudine di coprire maggiormente il bambino che ha febbre, con il risultato di far aumentare la temperatura. In secondo luogo dare liquidi in abbondanza e ripetutamente. Se la febbre è molto elevata, (39-39,5), può essere utile raffreddarlo con un bagno a temperatura di 37-38 gradi; di solito la febbre diminuisce di ½ - 1 grado. altra possibilita’ e’ la borsa del ghiaccio in testa. In alternativa od in associazione al bagnetto si può somministrare del paracetamolo od ibuprofene (che è bene avere sempre in casa) con un rigoroso rispetto delle dosi indicate. Se la febbre persiste elevata da più di 72 ore è necessaria una visita medica per stabilire l’origine dell’infezione e per iniziare una cura adeguata. Contattate comunque il vostro medico, ma portare il piccolo subito dal pediatra puo’ essere un viaggio a vuoto se non passa un giusto lasso di tempo per far si che la malattia si manifesti in pieno.
trenino