IL LATTE MATERNO CONTIENE 700 SPECIE DI BATTERI DIVERSI
Il latte materno contiene oltre 700 specie di batteri diversi. Lo hanno scoperto i ricercatori spagnoli della Spanish Foundation for Science and Technology che, per la prima volta, hanno sequenziato il DNA di tutti i microbi presenti nel colostro, ovvero il primo latte, e nel latte materno fino al sesto mese di allattamento. L'indagine è pubblicata sull'American journal of clinical nutrition. Maria Carmen Collado, dell'Istituto di agrochimica e tecnologia alimentare del Consiglio nazionale delle ricerche di Valencia, spiega che non ci si aspettava una tale abbondanza e diversità di batteri nel latte materno. L'esperta sottolinea che, anche se bisognerà condurre ulteriori indagini sul ruolo biologico, questi batteri sono importantissimi per la formazione della flora batterica nei neonati. Nei prossimi studi bisognerà scoprire se questi batteri colonizzano la bocca del bambino o se dalla sua bocca passano nel latte materno cambiandone la composizione. A seconda del periodo di allattamento si è constatato che la percentuale di alcuni batteri era superiore, nei campioni di colostro, per esempio, si sono registrate concentrazioni maggiori di Weissella, Leuconostoc, Staphylococcus, Streptococcus e Lactococcus. Fra il primo e il sesto mese di allattamento sono stati inoltre individuati nel latte batteri tipici della cavità orale quali: Veillonella, Leptotrichia e Prevotella. I ricercatori spiegano che la composizione del latte è influenzata da diversi fattori, per esempio nelle donne in sovrappeso e in quelle che hanno preso troppi chili durante la gravidanza la diversità e la concentrazione di batteri risulta essere minore. Anche il tipo di parto ha effetti sul latte: sono state registrate differenze fra chi ha avuto un parto naturale rispetto a chi invece è stata sottoposta a un cesareo programmato. Nessuna differenza è stata invece rilevata in quelle donne che hanno subito un cesareo non pianificato, in questo caso la composizione del latte era analoga a quelle donne che hanno avuto un parto naturale. I risultati di questo studio sono molto importanti per migliorare la composizione del latte artificiale in quei casi dove i piccoli non possono essere allattati dalla madre. Se i batteri individuati nel latte della madre si riveleranno fondamentali per lo sviluppo del sistema immunitario dei neonati, in futuro bisognerà aggiungere questi batteri al latte artificiale per diminuire il rischio di malattie autoimmuni, asma e allergie.
Da: 08 gennaio 2013