mercoledì 28 novembre 2012

I Perturbatori Endocrini : Il Bisfenolo A ( Bpa )


Dopo alcuni anni, la natura oltraggiata si vendica nel modo più inaspettato e sconcertante.
(Aldous Hixley)


libro

Proseguiamo l’argomento “I veleni quotidiani” addentrandoci nel rischio rappresentato dal Bisfenolo A od abbreviato Bpa.
Alcuni dati sono stati estrapolati anche in questo caso dal libro illustrato a fianco. Vi consiglio di leggere anche il post sull’Aspartame presente nel mio blog.





Nel Settembre del 2010 una biologa dell’Università di Boston durante una riunione del Parlamento Francese disse questa frase:
“ Dobbiamo cambiare le modalità di regolamentazione dei prodotti chimici e proteggere gli esseri umani. Un numero sufficiente di studi dimostra che i perturbatori endocrini provocano disfunzioni del sistema riproduttivo, tumori e disturbi del comportamento. “
Ma cosa sono questi Perturbatori Endocrini ? Il nome in un primo momento lascia perplessi anche perché difficilmente gli  organi di informazione ne parlano. Proverò a spiegarvelo con degli esempi.
Prima di tutto dobbiamo avere ben chiaro che:
LA PLASTICA NON E’ UN MATERIALE INERTE
Era il lontano 1987 quando due ricercatori, cercando di trovare una sostanza in grado di bloccare la replicazione di cellule tumorali umane in caso di cancro al seno, fecero una scoperta. Si era visto che le colture di queste cellule tumorali si moltiplicavano solo in presenza di ormoni estrogeni. Avevano quindi isolato delle colture stabili lasciandole in sieri privati di tali ormoni. Dopo poco tempo notarono che inaspettatamente le cellule conservate in provette di plastica avevano ripreseso a riprodursi. La casa produttrice aveva cambiato la composizione della plastica e questa liberava del  “noniferolo”.  Questa ed altre molecole sono i cosiddetti  Perturbatori endocrini: sostanze chimiche che interferiscono con le funzioni del sistema endocrino il quale ha il compito di  coordinare l’attività degli ormoni prodotti da ghiandole come la tiroide, l’ipofisi, ghiandole surrenali, ovaie e testicoli. Questi ormoni sono come un complesso meccanismo di un orologio e regolano processi vitali come lo sviluppo embrionale, la glicemia, la pressione arteriosa, il funzionamento del cervello e del sistema nervoso e la capacità di riprodursi. Queste sostanze chimiche sono simili agli ormoni naturali e possono entrare come una chiave “falsa” nella serratura dei recettori “aprendo” ( attivando ) o “chiudendo” ( inibendo ) una porta. Le conseguenze possono essere fatali soprattutto se l’esposizione a queste sostanze avviene durante lo sviluppo intrauterino, come ad esempio durante la fase della differenziazione sessuale ( 43° giorno di gestazione ) oppure durante la formazione della placca neuronale che darà vita al cervello ( tra 18° e 20° giorno )  od al cuore ( 46° e 47° giorno ).
L’industria ha cercato di attutire i toni adducendo che gli ormoni sintetici sono molto simili a quelli vegetali. Molti scienziati fin dal 1996 controbattono  affermando che: l’organismo è in grado di metabolizzare ed espellere estrogeni di origine vegetale, mentre molti ormoni sintetici artificiali resistono e si accumulano nell’organismo a dosaggi bassi ma costanti.
Il Bisfenolo A nasce dalle ricerche effettuate nel 1936 sulla sintesi di ormoni sintetici. E’ stato poi abbandonato per la scoperta nel 1938 del Distilbene dotato di maggiore effetto estrogenico.
Il Distilbene è stato poi utilizzato come farmaco somministrato a milioni di donne in gravidanza fino al 1975. Purtroppo triste è la storia legata a questo ormone: nelle figlie delle donne che lo avevano assunto in gravidanza si sono riscontrati tumori vaginali,  uterini  e numerose patologie del sistema riproduttivo; nei maschi criptoorchidismo (mancata discesa dei testicoli) ipospadia, tumore testicolare o prostatico e bassa concentrazione di spermatozoi. Questo ormone sintetico era ingrado, infatt,i passare la barriera placentare.
Il Bisfenolo A
Mentre il Distilbene tramontava si riprendeva in mano il vecchio ormone sintetico Bisfenolo A , ma non per produrre farmaci, tutt’altro.
Con una produzione annua di circa 3 milioni di tonnellate è utilizzato nella produzione di materie plastiche in policarbonato e come additivo in altri prodotti di consumo ampiamente usati. La dose massima giornaliera ammissibile è stata quantificata in 0,05 mg/Kg di peso corporeo ( abbiamo visto nel caso dell’aspartame quanto queste dosi possano essere poco affidabili !). Le persone possono ingerire questo ormone attraverso il cibo in quanto, come riconosciuto dagli stessi produttori, esso può migrare dalla plastica o dalla resina nell’alimento con il quale è in contatto; questa migrazione aumenta  se il contenitore è riscaldato (biberon)
Per fortuna in Italia a fronte delle incertezze sulla pericolosità per i lattanti e bambini dell'esposizione al Bisfenolo A (Bpa), il Ministero della Salute  ha invocato il principio di precauzione per vietare dal 1 marzo 2011 la fabbricazione e dal 1 giugno 2011 l'immissione sul mercato di biberon contenenti Bisfenolo A.




Per questo motivo se avete vecchi biberon dei precedenti figli non riutilizzateli !!!!

Sono stati fatti molti studi sul Bisfenolo A e tutti portano ad una sua pericolosità anche a dosi ben al di sotto della soglia massima giornaliera, un po' come il caso del precedente perturbatore endocrino. Un esempio sono gli studi effettuati dalla dottoressa A. Soto che hanno evidenziato, in ratti e topi esposti in utero a dosi duecento volte inferiori  la dose massima, un aumento della frequenza di tumori al seno  ed alla prostata, problemi di fertilità, alterazione dei cicli ovarico e problemi caratteriali ( topi  di sesso femminile con comportamenti maschili ) ed una tendenza molto marcata ad obesità e diabete, malattie molto simili a quelle che notiamo in aumento nella nostra specie. Il Bpa, come tutti i perturbatori endocrini, ha il potere di rendere anormale il processo di differenziazione delle cellule fetali rendendolo definitivo.
RecyclePC

Se vedete questo simbolo sul fondo di un contenitore di plastica tenete presente che il prodotto è stato realizzato con materie plastiche in policarbonato  e può contenere Bpa. Le materie plastiche in policarbonato sono in genere trasparenti e dure e contrassegnate con il simbolo di riciclaggio ed un 7 al centro e può avere le lettere PC vicino.
Tutte le plastiche sono riconoscibili in base al simbolo di riciclaggio
ZAX76
Tra tutte queste materie plastiche quelle che sembrano più sicure sono le categorie
  • 2  (HDPE)
  • 4  (LDPE)
  • 5  (PP)
untitledLe materie plastiche in policarbonato hanno purtroppo molte applicazioni compreso gli imballaggi di alimenti, stoviglie, giocattoli, compact disk, detergenti, cosmetici, pesticidi,  dispositivi medici. Il policarbonato può anche essere mescolato con altri materiali per creare pezzi stampati per custodie cellulari, articoli per la casa ed automobili.
Le resine epossidiche sono inoltre utilizzate come rivestimento delle lattine di bevande e contenitori metallici di alimenti ( tonno, fagioli ecc ) in tappi di bottiglia, lattine per acqua  ed in una altra miriade di prodotti che quotidianamente usiamo.


La Francia mette al bando il Bisfenolo A
Il senato francese ha approvato una norma che prevede il divieto di impiego del Bisfenolo A in tutti gli imballaggi per cibi e bevande a partire dal 2015 e già dal 2013 in tutti i prodotti destinati ai bambini

In Italia il problema è conosciuto
decalogo_previeni
Presentato a Roma il 23 ottobre 2012  un decalogo per i cittadini sugli Interferenti Endocrini". Ha come obiettivo quello di informare il cittadino in merito ai rischi derivanti dall’esposizione a taluni contaminanti chimici largamente presenti in oggetti di uso quotidiano. La conoscenza delle fonti di esposizione a tali sostanze e delle possibili alternative esistenti mette il cittadino in grado di adottare scelte e comportamenti consapevoli con conseguente riduzione del rischio.


http://www.minambiente.it/export/sites/default/archivio/allegati/interferenti_endocrini/decalogo_interf_endocr_191012.pdf  



imagesCA6YMO96Napoli, 8 nov. 2012 . Lo studio condotto da un team di ricercatori della Seconda Università degli Studi di Napoli su 98 bambini obesi, ha infatti riscontrato una correlazione tra Bisfenolo A e resistenza insulinica, solitamente associata all’obesità. Con questo studio, unico nel suo genere in Italia, – spiega il Prof. Miraglia - abbiamo misurato i livelli di BPA nelle urine di circa 100 bambini obesi campani. Il dato nuovo e originale dello studio è il riscontro di una correlazione positiva tra i livelli di BPA urinario e il grado di insulino resistenza in tali bambini. In altre parole, più alti erano i livelli di BPA e maggiore era l'insulino-resistenza. Poiché l’insulino-resistenza è correlata con le complicanze dell’obesità, è possibile ipotizzare che il BPA giochi un ruolo rilevante nella modulazione di complicanze come l’ipertensione arteriosa, la dislipidemia e la sindrome metabolica anche nell’obesità pediatrica.





untitled

Come fare per ridurre l’esposizione al Bpa ?
  1. Non scaldare  il cibo all’interno dei contenitori in plastica o pellicola trasparente. Utilizzare vetro o metallo.
  2. Evitare di usare utensili e contenitori in plastica e ridurre al minimo od eliminare del tutto il contatto diretto con gli alimenti.
  3. Non dare in mano ai piccoli oggetti o giocattoli in pvc che possono mettere in bocca e masticare.
  4. Al posto del policarbonato o materiali in pvc, considerate l’utilizzo di soluzioni alternative come la plastica dei gruppi 2/4/5.
  5. Acquistare prodotti Bpa free anche se comportano un prezzo più elevato.
  6. Per i piccoli se non siete sicuri sugli utensili in plastica utilizzati, tornate ad usare acciaio, vetro e porcellana.






    Una risposta rassicurante dalla Domopak :

Gent.mo Dott. Grilli,
con riferimento alla sua gentile richiesta le comunichiamo che nella produzione della Pellicola Domopak non viene utilizzato il Bpa.
Ringraziandola per aver contattato il Servizio Consumatori Domopak le porgiamo cordiali saluti.
Servizio Consumatori Domopak ( 4 dicembre 2012 )

Possiamo utilizzare con tranquillità la loro pellicola trasparente per avvolgere i cibi.


Segue su : Bisfenolo A discussione al parlamento europeo