Tratto dal blog amico : http://medbunker.blogspot.it/
Ringrazio l’autore Dr Salvo Di Grazia per la gentile concessione.
Una premessa:
Lista degli studi scientifici che hanno dimostrato l’efficacia dell’omeopatia.
Avete visto che lista lunga ? ……..
La Storia
Samuel Hahnemann nacque in Sassonia nel 1755, colto ed ambizioso studiò medicina nonostante non facesse parte della classe ricca del suo paese e per questo fu costretto a frequenti spostamenti da una città all'altra per mantenersi agli studi e trovare un'università che non costasse troppo. Si iscrisse alla massoneria e cominciò ad interessarsi di chimica traducendo testi scientifici e sfruttando la sua conoscenza di diverse lingue. La scarsità di mezzi della medicina di quell'epoca (praticamente agli inizi) lo indusse ad abbandonare l'attività di medico per intraprendere quella di chimico e traduttore e fu proprio in occasione di un suo lavoro che approfondì le conoscenze relative alla malaria, una malattia diffusissima all'epoca e dovuta soprattutto agli ambienti malsani e poco igienici nei quali viveva la gran parte della popolazione europea. La malaria aveva un solo rimedio "riconosciuto", il chinino, estratto dalla corteccia dell'albero di china. Oggi sappiamo che questa sostanza, un alcaloide, distrugge letteralmente il protozoo che causa la malaria (che si chiama Plasmodio) perchè direttamente tossico (e lo è anche per l'uomo).
In quegli anni la sua azione era sconosciuta e le teorie relative al suo meccanismo d'azione si sprecavano. Chi sosteneva che la sua efficacia fosse dovuta ad un'azione "tonificante" e chi per mezzo di una sorta di disintossicazione. Un altro medico sosteneva che era l'azione astringente sullo stomaco ad essere fatale per il parassita. Hahnemann leggendo questa teoria non si mostrò convinto: erano tante le sostanze "astringenti" (compresi molti agrumi) che non miglioravano i sintomi della malattia. L'efficacia del chinino quindi doveva risiedere in un altro meccanismo.
Provò allora a sperimentare egli stesso la sostanza, ne assunse quantitativi crescenti fino a quando non fu preso da una febbre molto alta accompagnata da brividi, causata dall'azione tossica della sostanza.
Fu un'illuminazione: febbre e brividi erano due tra i sintomi principali della malaria. La conclusione fu immediata: per curare una malattia bisogna utilizzare qualcosa che ne riproduce i sintomi. Nacque l'omeopatia.
Il simile cura il simile: prima legge dell'omeopatia.
E' chiaro che si tratta di un'intuizione elementare, grezza, ma a quei tempi i mezzi degli scienziati e le "sperimentazioni" erano molto limitati e così ci si accontentava dell'intuito di poche persone.
Hahnemann si rese presto conto che le dosi di chinino che gli avevano procurato la febbre simile alla malaria erano troppo elevate, tossiche e rischiavano di uccidere piuttosto che di guarire. Passò quindi ad una seconda fase (senza aver dimostrato la prima che ormai riteneva corretta).
Per eliminare gli effetti negativi delle sostanze da prescrivere bastava diluirle il più possibile per renderle inoffensive; davanti all'obiezione di alcuni suoi colleghi che gli fecero notare l'assenza della sostanza di origine nei suoi preparati.
Hahnemann sosteneva che battere per cento volte su un tappeto di crine di cavallo (qualcuno poi sostituì il tappeto con una Bibbia) i flaconi con la medicina, attivava il principio attivo rendendolo efficace (nacque così la "succussione", lo scuotimento dei preparati omeopatici praticato ancora oggi). Fu però evidente che l'eccessiva diluizione di queste sostanze, se non poteva essere rischiosa per il malato, risultava anche del tutto inefficace.
Per curare le malattie quindi il rimedio del "simile" deve essere diluito diverse volte ed agitato decine di volte: seconda legge dell'omeopatia.
Ma la medicina in quegli anni era tutt'altro che efficace: agli albori senza antibiotici, disinfettanti, strumentario e microscopi era molto più rassicurante assumere un composto senza alcun effetto che sottoporsi alle torture previste dalla medicina dell'ottocento, dal salasso (prelievo di abbondante sangue mediante piccole lame o sanguisughe) all'amputazione dell'arto malato (per una "semplice", oggi, infezione), dal fuoco vivo per cauterizzare le ferite aperte all'assenza dell'anestesia, essere malato in quegli anni significava soffrire senza appello e morire nella quasi totalità dei casi.
Nel 1803 il medico tedesco pubblicò un trattato nel quale considerava il caffè quale causa della maggioranza delle malattie (le ulcere, la costipazione, l'insonnia, le malattie polmonari, gli ascessi, le carie e tante altre), teoria che gradualmente abbandonò.
Hahnemann conobbe così una certa notorietà, i suoi rimedi erano "dolci", senza effetti collaterali, indolori ed i pazienti se gravi morivano lo stesso e se non gravi...guarivano. Di fronte aveva centinaia di malati che, sottoponendosi ai rimedi della medicina dell'epoca, compresi veleni come l'arsenico o i vapori di mercurio, non miglioravano i loro disturbi.
Uno dei punti di forza di questa "nuova medicina" era la cura con la quale doveva essere analizzato il malato: bisognava ascoltarne la voce, osservarne il viso, l'espressione, toccargli la pelle e sentirne la temperatura, un sollievo per i malati del 1800 che quasi sempre dopo essere stati contagiati da una malattia venivano messi in quarantena, isolati ed abbandonati dalla stessa famiglia.
Poca concorrenza quindi, Hahnemann rappresentava ciò che la medicina di quel tempo non offriva, per capire il livello "scientifico" dell'epoca basti pensare che vi erano scuole di pensiero che credevano alla "generazione spontanea" (ovvero la vita che nasce dal nulla, idea che fu smentita da un noto esperimento sulle mosche che nascevano "spontaneamente" dalla carne).
Nel 1810 il medico tedesco pubblicò l'Organon, il libro sacro degli omeopati seguito pochi anni dopo dalla "Materia medica", librone nel quale il tedesco descriveva i sintomi legati al corrispondente rimedio omeopatico, per classificarli propinava agli allievi della sua scuola omeopatica il rimedio e questi gli riferivano cosa provavano subito dopo. Un metodo (oggi chiamato "proving") come si può comprendere, assolutamente soggettivo, incontrollabile e senza alcun significato medico, ognuno riferiva il sintomo accusato senza alcun controllo nè plausibilità. Le polemiche negli ambienti medici non mancavano ma l'oggettiva mancanza di successo nella maggioranza delle malattie da parte dei medici dell'epoca consentirono ad Hahnemann di conservare una nutrita schiera di ammiratori che andavano aumentando con il tempo.
A lui si rivolgevano anche i benestanti e rappresentanti della nobiltà fino a quando alcuni incidenti (la morte di vari pazienti ed infine quella di un eroe di guerra molto noto) lo indussero a cambiare nuovamente città per fuggire da chi lo criticava aspramente.
Fu nel 1820 che il medico tedesco annunciò di aver scoperto la causa di tutte le malattie che secondo lui erano da imputare ai cosiddetti "miasmi", quattro entità invisibili (sifilide, tubercolosi, sicosi e psora) che si spandevano nell'atmosfera causando tutte le malattie, in quel momento abbandonò l'idea del caffè quale causa di tutti i mali anche se ne continuò a studiare le proprietà. L'idea di partenza dello scienziato tedesco non si discostava dalle superstizioni dell'epoca: per "espellere" il male bisognava "buttarlo fuori". Per questo motivo le varie sostanze per curare erano scelte in base a ciò che provocavano sul corpo: una febbre, una reazione cutanea o la tosse, erano solo sintomi del male che "veniva in superficie".
In realtà questi erano gli effetti tossici delle varie sostanze provate da Hahnemann che potevano essere evitati in un solo modo: diluendole talmente tanto che non esistessero più.
Nasce così l'omeopatia
Criticata aspramente dai medici dell'epoca, furono anche alcuni suoi allievi a diventare acerrimi nemici del "maestro", ognuno apportava variazioni all'idea originale così da "inventare" una nuova cura, ma questi erano presto additati come "traditori" o "visionari" da Hahnemann ed allontanati dalla sua cerchia. L'ortodossia del medico tedesco era nota e rigidissima, per lui erano eretici anche coloro che sbagliavano a scrivere il nome della sua pratica, esiste uno scambio epistolare sulla correttezza del termine "homopatia" invece di "homeopatia". Dall'altra parte, quella della medicina, le critiche furono a volte ferocissime, c'è chi lo definì un truffatore, il diavolo in persona, chi creò addirittura l'"anti-organon", un testo che demoliva passo per passo le teorie del medico tedesco, la risposta di Hahnemann era sempre decisa e chiara: "non posso essere confutato facilmente" ed alle critiche alla sua persona: "gli rido in faccia, in breve tempo saranno tutti dimenticati".
Hahnemann proseguiva quindi per la sua strada anche se, a dire il vero, il successo dell'omeopatia non fu enorme, restò sempre una pratica per pochi, qualcuno la interpretava come una filosofia di vita ed altri la ridicolizzavano, così erano spesso le vicende storiche a dettare i "tempi" nel successo di questa "nuova medicina". Un'epidemia che mieteva vittime la relegava come "stregoneria" e la cura con successo di malati con malattie gravi per l'epoca (ma che oggi sappiamo possono guarire spontaneamente) la rendevano miracolosa. Il definitivo tramonto di questa nuova idea di cura iniziò con le scoperte scientifiche. I batteri, i virus, i disinfettanti, progressivamente le "intuizioni" di Hahnemann cominciarono a diventare obsolete e chiaramente sbagliate e con l'avvento della medicina moderna si chiuse definitivamente il sipario su quella che fu inizialmente dipinta come una rivoluzione storica. Ma qualcuno avvertì: "vigilate sulla lapide dell'omeopatia o presto il suo cadavere potrebbe riapparire", fu il medico ufficiale del re di Hannover.
Il medico tedesco era ormai anziano e viveva di fama, di lui si parlava nei salotti e tra gli intellettuali e l'omeopatia diventava quasi una filosofia con molti tratti in comune con il
Del suo sogno ottocentesco ed alchimista di curare le malattie con il nulla restano alcune aziende sparse per il mondo che per ovvi motivi commerciali tentano di riportare in auge un'idea preistorica e superata di "medicina". Sono proprio i motivi commerciali che mantengono viva l'omeopatia ai giorni nostri. Analizzandola con metodo scientifico o con semplice rigore logico non vi dovrebbe essere spazio per una pratica che sostiene di curare le malattie con il nulla ma spesso gli interessi economici prevalgono su quelli della ragione.
A livello scientifico la figura di Hahnemann è ricordata come quella di un pioniere della medicina in un'epoca nella quale curare una persona era quasi una magia sovrannaturale, un personaggio per libri di storia quindi e non per niente i libri di medicina, oggi, non parlano più di lui.
Prima di discutere sull'eventuale funzionamento dei rimedi omeopatici (che ad oggi non hanno mai mostrato di avere un effetto superiore al placebo), bisognerebbe dimostrare che la teoria omeopatica abbia anche una minima ragione di essere reale. Gli omeopati (ma anche la scienza) ci provano da due secoli, senza riuscirci, chi spiega i motivi di questo fallimento cerca di informare i pazienti ed i consumatori di cosa si sta parlando: solo così, forse, qualcuno aprirà gli occhi e smetterà di spendere soldi per comprare zucchero a peso d'oro. Se termini come "numero di Avogadro" e "diluizione ultramolecolare" possono essere ostici, una spiegazione più "popolare" può raggiungere un pubblico più vasto.
Così, ispirandomi a piene mani ad un articolo di un blog in lingua inglese, provo a creare una guida illustrata all'omeopatia, una serie di fumetti che spiegano cos'è e come vorrebbe funzionare un granulo omeopatico. So benissimo che questo non smuoverà la fede dei seguaci di Hannehman, ma probabilmente farà sorgere qualche dubbio a chi, appunto, ha dubbi. Quando in discussioni sull'omeopatia qualcuno mi dice "su di me ha funzionato", non rispondo dicendo che si tratta di una suggestione ma chiedo: visto che hai questa sensazione, chiediti come possa fare una pallina di zucchero ad aver "funzionato" su di te. Il punto è proprio questo, non sono i "pazienti" omeopatici ad essere stupidi, è l'omeopatia ad esserlo ed è questa la strada da percorrere per informare correttamente i consumatori. Per questo ho creato una sorta di veloce riassunto su ciò che è l'omeopatia che potrebbe fare comodo a chi non sa cosa acquista a costi spropositati credendo di comprare farmaci.
Tratto e liberamente adattato da How Homeopathy (Supposedly) Works Illustrated, ecco la guida a fumetti all'omeopatia.
http://depletedcranium.com/how-homeopathy-supposedly-works-illustrated/
Gli omeopati credono che "il simile cura il simile", una malattia che causa debolezza è curata da una sostanza che causa la stessa debolezza, ma questo succede solo quando la sostanza utilizzata è diluita ripetutamente. Non esiste nessuna prova (e lo suggerisce pure il buon senso, immaginate di passarvi del peperoncino in un occhio che brucia e lacrima...) che per curare un sintomo bisogna assumere qualcosa che provoca lo stesso sintomo, questa ipotesi, risalente al 1800, non è mai stata dimostrata, nemmeno dagli omeopati.
Più è diluita la sostanza più questa diventa "attiva". Qualche preparazione omeopatica può presentare alcune molecole, ma questo succede per quelle a bassa diluizione, quelle ad alta diluizione (oltre la 12ma, quindi in linguaggio omeopatico oltre la 12CH) non contengono alcuna traccia della sostanza iniziale.
Ha senso? No. Non può averne, ma questo è quello su cui si basa l'omeopatia.
Il primo passo è quello di trovare una sostanza che provochi nel paziente lo stesso sintomo della malattia da curare, per esempio un prurito può essere curato con un estratto di ortica o, un'ustione*, da una sostanza acida come il succo di limone o l'aceto, oppure il bruciore agli occhi con il pepe, che provoca bruciore agli occhi. Per gli omeopati, la causa del problema non ha importanza, ne ha solo il sintomo. Un eritema cutaneo ad esempio potrebbe essere causato da un'allergia o da un'ustione, oppure da un'infezione o da tante altre cause. Il medico cerca di capire cosa può avere provocato l'eritema e se possibile elimina la causa per guarire dal sintomo: se il bruciore è causato da un'allergia, ad esempio, un antibiotico sarebbe del tutto inutile. Per l'omeopata no, si cura il sintomo, a tutti gli effetti quindi l'omeopatia non avrebbe alcun ruolo curativo ma solo di sollievo.
Curiamo l’insonnia con l’omeopatia
Scelta del rimedio in base al sintomo: il rimedio che provoca lo stesso sintomo sarà la cura.
L'omeopata sceglie il rimedio in questione, quello che produce lo stesso sintomo della persona da curare. I rimedi hanno spesso nomi strani o latini, per esempio per trattare l'insonnia gli omeopati usano "Coffea cruda", ovvero l'estratto di caffè che contiene soprattutto caffeina.
Per curare chi non riesce a prendere sonno quindi, l'omeopata prescriverà caffeina, sostanza che è conosciuta come eccitante, di certo non un sonnifero, un evidente controsenso.
Una piccola quantità di questo rimedio sarà mescolato ad acqua, per intenderci una goccia di caffeina sarà mescolata a 99 gocce di acqua. Possono essere utilizzati altri solventi, come l'alcol, ma questo renderebbe tutto più complicato visto che l'alcol, già da solo, ha degli effetti sedativi e così non potremo mai sapere se l'efficacia di un rimedio è dovuto alla caffeina diluita o all'alcol.
Una goccia di caffeina è diluita in 99 gocce di acqua. E' la prima diluizione, la 1CH.
Questa prima diluizione, in omeopatia, è chiamata 1CH (diluizione centesimale di Hannehman). A questo punto le molecole di caffeina si trovano mescolate a quelle di acqua. Gli omeopati sostengono che le molecole di caffeina "comunicano" a quelle di acqua le loro caratteristiche e queste ultime, a contatto con quelle di caffeina, le "memorizzano" (la chiamano "memoria dell'acqua"). Non è chiaro come avvenga questo fenomeno e quali proprietà siano "memorizzate" (ogni sostanza può avere centinaia di effetti sull'organismo), non è chiaro nemmeno come faccia l'acqua a capire perchè memorizzare l'effetto causato sull'uomo e non quello causato in un'altra specie (ogni specie animale può avere effetti diversi dalla stessa molecola) e non si sa come mai l'acqua memorizzi le proprietà della caffeina ma non quelle degli eventuali contaminanti, della plastica del contagocce, del vetro del bicchiere, qualcuno dice che questa "attivazione" avverrebbe per merito della "succussione", procedimento che spiegherò fra poco, il problema è che dopo la "succussione" il prodotto omeopatico verrà a contatto (per forza, se viene assunto da una persona) con la lingua (piena di batteri e sostanze organiche), il palato, la saliva, la trachea ma mentre durante la preparazione l'acqua "memorizzerebbe" ciò con cui viene a contatto, subito dopo perde (non si sa perchè) questa sua capacità, sembra quasi che la molecola d'acqua capisca quando si trova in un bicchiere e quando scorre nel tubo digerente. Succede quindi qualcosa del genere:
Gli omeopati sostengono, come detto, che questo processo di "memorizzazione" avvenga dopo la "succussione".
Per "attivare" queste proprietà, cioè, bisogna agitare (percuotere su una Bibbia, diceva l'inventore dell'omeopatia) 100 volte il bicchiere che contiene la soluzione acqua-caffeina ogni volta che si procede con una diluizione. Già, perchè una sola diluizione non basta: per rendere più efficace il rimedio servono più diluizioni, anche 100, 1000 (l'ideatore dell'omeopatia definiva "ideale" una diluizione a 30CH).
Così si prende una goccia della prima diluizione, la 1CH e si diluisce in altre 99 gocce di acqua:
Una goccia della 1CH si diluisce in 99 gocce di acqua, è la 2CH.
A questo punto la sostanza iniziale (la caffeina), sarà presente solo in tracce. Si procede allo stesso modo fino a quando si raggiunge la diluizione desiderata, più si diluisce la sostanza più, naturalmente, essa sarà poco presente. Una 30CH avrà ripetuto il procedimento per 30 volte. Naturalmente dopo un certo numero di diluizioni, la caffeina iniziale sarà già scomparsa, per logica e per le leggi di fisica e chimica, oltre la 12ma diluizione non esiste più nessuna molecola del principio attivo iniziale (nel nostro caso la caffeina) ed oltre la 24ma anche l'acqua iniziale sarà ormai sostituita da acqua "nuova".
Questo però, secondo gli omeopati, non cambia nulla, anzi, più si continua a diluire maggiore sarà l'effetto del prodotto.
Succede qualcosa del genere:
L'acqua ormai non ha traccia del principio attivo ma le sue molecole si ricordano. Ma solo della caffeina, niente altro colpirà la loro memoria.
Visto che maggiore è la diluizione, più potente è l'effetto, si potrebbe pensare che una diluizione altissima potrebbe causare non solo un effetto troppo potente ma anche dei pericoli per la salute. Nel caso della caffeina, ad esempio, una diluizione molto alta (100CH) dovrebbe causare gravissimi disturbi, addirittura il coma ma questo con l'omeopatia non succede, non si sa come né perchè ma l'omeopatia non ha alcun effetto collaterale. L'acqua sa come comportarsi e fa solo del bene, anche di questa proprietà non se ne conoscono i motivi ed i meccanismi...
Il finale è sorprendente.
Accade un altro fenomeno inspiegabile (sono tanti eh?). L'acqua così ottenuta (quindi tanto diluita da non avere più traccia di principio attivo) è spruzzata in un granulo di zucchero (in realtà i granuli sono "spruzzati" a migliaia dentro una sorta di "ruota", tanto che un granulo riceverà più acqua omeopatica ed un altro di meno, ma questo, non si sa perchè, per gli omeopati non ha importanza. Dopo qualche tempo l'acqua evapora ed il granulo, che ormai non contiene né principio attivo né acqua è confezionato per essere messo in vendita.
L'acqua che ha "memorizzato" la caffeina viene spruzzata su un granulo di zucchero. Dopo l'evaporazione dell'acqua il granulo è confezionato per essere venduto. Non contiene nulla, né caffeina né acqua.
Il granulo così ottenuto (quindi una semplice pallina di zucchero che non contiene nulla) non solo causerebbe un effetto (ma solo quello scelto dagli omeopati) dovuto alla caffeina (che non c'è più) memorizzata dall'acqua (che non c'è più) ma questo sarebbe opposto a quello causato normalmente dalla molecola sull'uomo, questo perchè possiederebbe proprietà sconosciute, tramite le quali agirebbe su strutture sconosciute con un meccanismo sconosciuto.
Gli studi scientifici confermano che questo non possa accadere ma gli omeopati non ci credono. Gli effetti di una sostanza sul corpo umano avvengono normalmente quando questa sostanza incontra un "recettore", una struttura cioè che riconosce la sostanza in questione:
L'omeopatia sostiene che il granulo di zucchero agisca in ogni caso, senza spiegarne i motivi:
Vista la palese assurdità della procedura, molti scienziati hanno provato a capire se davvero una pallina di zucchero riuscisse in questa impresa. Così hanno realizzato degli studi che hanno dimostrato quello che, grazie alle conoscenze scientifiche esistenti, già si immaginava: il granulo di zucchero non serve a curare alcuna malattia e non ha alcun effetto, anzi, per la precisione ha lo stesso effetto di un placebo (cioè di una pallina di zucchero). Concludendo:
Un granulo di zucchero ha l'effetto di un granulo di zucchero.
Questa è l'omeopatia.
Il fatto che nei granuli omeopatici (oltre la dodicesima diluizione) non ci sia altro che zucchero è un dato di fatto (noto anche agli omeopati naturalmente, si tratta di semplice chimica), tanto che la stessa presidente della SIOMI (Società italiana di medicina omeopatica ed integrativa) lo dichiara tranquillamente. La stessa persona però, quando questo è stato dichiarato dal sottoscritto si è scandalizzata (ed indignata!). Per risolvere l'equivoco allora, l'ho invitata qualche settimana fa ad un esperimento pubblico, davanti a 20 granuli (10 omeopatici e 10 di zucchero) avrebbe dovuto stabilire con qualsiasi mezzo lei volesse, quali fossero i granuli omeopatici e quali le caramelle di zucchero: non ha risposto al mio invito, presumo che non abbia modo di dimostrare le sue ragioni.
Chi acquista prodotti omeopatici potrebbe stupirsi davanti a questi fatti, il consiglio che posso dare è quello di informarsi bene e con un po' di impegno scoprirà che ha speso i suoi soldi per caramelle di zucchero vendute come se fossero "farmaci" ma capire dipende da loro, le aziende omeopatiche naturalmente si guarderanno bene dallo spiegarvi tutto ciò e vivono grazie al fatto che la maggioranza dei consumatori non abbia alcuna idea di cosa sia l'omeopatia.
Analisi chimica (cromatografia) di due composti: prima riga di test, seconda riga prodotto omeopatico, terza riga farmaco.
Il prodotto omeopatico non contiene nulla
I governi e gli ordini dei medici "chiudono un occhio" su questa pratica preferendo regolamentare un ambito che altrimenti cadrebbe in mano ad imbonitori e ciarlatani, rendendo obbligatoria la prescrizione di omeopatia solo ai medici, si cerca di contenere una potenziale minaccia per la salute. In Inghilterra, paese nel quale l'omeopatia è rimborsata dal servizio sanitario nazionale però, il Science and Technology Committee (Comitato per la scienza e la tecnologia) del parlamento d'oltremanica, ha dichiarato:
To maintain patient trust, choice and safety, the Government should not endorse the use of placebo treatments, including homeopathy. Homeopathy should not be funded on the NHS and the MHRA should stop licensing homeopathic products.
Tradotto:Per proteggere la sicurezza, la fiducia e la libertà del paziente, il governo non dovrebbe incoraggiare l'uso di trattamenti placebo come l'omeopatia. L'omeopatia non dovrebbe essere finanziata dal NHS (servizio sanitario nazionale, ndt.) e l'MRHA (l'agenzia dei farmaci inglese, ndt.) dovrebbe interrompere l'approvazione di prodotti omeopatici.
Gli omeopati, negli anni, si sono lanciati in spiegazioni talvolta fantasiose altre volte che pescano a piene mani da parti della fisica e della chimica sperimentale. Termini come "energie", "fisica quantistica" o "cluster" sono ormai di casa nel variegato mondo dell'omeopatia. Peccato che gli omeopati per primi non sappiano nemmeno di cosa stiano parlando perchè altrimenti basterebbe un esperimento fatto bene per dimostrare come esistenti le loro teorie.
Le basi teoriche dell'omeopatia sono del tutto assurde: si somministra una sostanza che provoca un sintomo per curare una malattia che provoca lo stesso sintomo (ipotesi non dimostrata e senza senso) e per fare questo si somministra un granulo di zucchero che non contiene nulla e quindi non provocherà alcun sintomo.
Molti genitori mi chiedono di risolvere le inevitabili infezioni respiratorie ricorrenti che affliggono i piccoli nei primi anni di materna o asilo nido chiedendomi consigli sui vari prodotti omeopatici consigliati da altri.
Continuate sotto…..
Tratto dal blog MedBunker :
http://medbunker.blogspot.it/2011/10/la-vera-storia-delloscillococcinum.html
La vera storia dell’ Oscillococcinum
Esistono diversi prodotti in vendita nelle farmacie italiane che dicono di contenere delle sostanze che in realtà non esistono. È uno scoop eccezionale, visto che le regole del commercio vogliono che la confezione indichi esattamente il contenuto di un prodotto in vendita con tanto di dosaggi e quantità, non si può vendere un prodotto se non è esattamente ciò che dice di essere. Non solo: questi prodotti sono venduti come curativi, dicono di poter migliorare o guarire delle malattie. Sono tanti, una lista lunghissima, i consumatori saranno felici di scoprire questo enorme giro commerciale.
Andiamo nel particolare: questi prodotti che nella confezione dichiarano di contenere sostanze e principi attivi che in realtà non contengono, sono solo delle caramelle di zucchero e non contengono niente oltre a questo: non vi è alcuna traccia di altre sostanze elencate nella confezione.
Questa è una sorta di pubblicità progresso, informazione al consumatore, protezione del cittadino e visto il numero spropositato di questi prodotti oggi parlerò di uno di loro svelandone la storia che forse non tutti conoscono, in questo modo i consumatori saranno consapevoli di ciò che trovano sugli scaffali delle farmacie ed eviteranno di comprare caramelle al costo di pepite d'oro anzi, potrebbero decidere di intervenire presso le autorità competenti per mettere fine a questo commercio, quello che hanno fatto negli Stati Uniti.
Il prodotto in questione è l'Oscillococcinum, vendutissimo ed utilizzatissimo da tanti ignari consumatori che pensano di acquistare un medicinale mentre in realtà acquistano piccole palline di zucchero puro. Lo stesso prodotto è quello che ha scatenato la giusta "rivolta" internazionale contro l'azienda che lo produce che in questi giorni ha tenuto banco sul web. L'Oscillococcinum è un prodotto omeopatico venduto dalla multinazionale francese Boiron che non ha alcuna indicazione medica, nessuna efficacia provata, nessuna spiegazione medica di funzionamento, nessun motivo per cui possa funzionare ma per un curioso quanto misterioso processo è diventato uno dei rimedi più consigliati dai farmacisti e più acquistati dai consumatori quando questi sono in cerca di qualcosa per prevenire o curare l'influenza. La cosa più eclatante è che il suddetto prodotto non contiene alcun principio attivo: è zucchero. Si tratta di palline di zucchero da un grammo. Ribadiamolo: una caramella di zucchero viene venduta come rimedio per l'influenza.
E' c'è pure chi giura possa funzionare.
In Italia il prodotto fa furore in altri paesi qualcuno si è accorto della realtà.
Negli Stati Uniti ad esempio è in corso una class action (ovvero un'azione legale di gruppo) nei confronti dell'industria omeopatica Boiron produttrice delle palline zuccherate e la stessa FDA ha intimato ad un sito web che vendeva vari prodotti per "combattere l'influenza" tra i quali proprio l'oscillococcinum di sospendere la vendita ed evitare proclami di efficacia di questi prodotti
. Lo stesso prodotto è incluso nella lista FDA dei prodotti fraudolenti rispetto alla cura dell'influenza H1N1.
Avvertimento della FDA sulla vendita di prodotti inefficaci ed inapprovati sull'influenza, tra i quali l'oscillococcinum Boiron considerati come "una potenziale significativa minaccia per la salute pubblica" ("is a potentially significant threat to the public health").
Naturalmente in questo caso, uno dei dogmi dell'omeopatia (ogni terapia è altamente personalizzata e prescritta dopo attenta anamnesi) viene evitato con cura: il rimedio è venduto liberamente, è un prodotto da banco (non necessita di ricetta medica) e viene consigliato per mitigare i disturbi dell'influenza (e per prevenirli) senza alcuna indagine su chi lo compra.
Ok, l'affermazione che in quelle palline non c'è che zucchero potrà stupire chi non sa cos'è l'omeopatia, chi già ne conosce i principi si annoierebbe a risentire per l'ennesima volta che un prodotto omeopatico oltre la 12ma diluizione contiene solo eccipiente (quindi acqua o zucchero o amido, le sostanze insomma che compongono il granulo senza alcuna traccia di altri prodotti).
Il fatto che ancora qualcuno si stupisca di questa "rivelazione" la dice lunga su quanto siano informati i consumatori su quello che acquistano, è capitato anche a me infatti di spiegare proprio questo principio (che è alla base dell'omeopatia, non c'è niente dentro) e vedere sguardi increduli, come se stessi delirando. Qualcuno va a cercare notizie e poi conferma con un po' di imbarazzo: "avevi ragione, non ci posso credere...". Un mio amico si è detto "scioccato" dopo aver capito (incoraggiato da me poi ha approfondito personalmente) le basi dell'omeopatia perchè ne aveva un'idea del tutto distorta e la utilizzava per curare i suoi figli che, seguiti da "un bravo omeopata" non avevano più avuto le abituali malattie stagionali, la maggioranza di coloro che usano omeopatia insomma non ha idea di ciò che acquista e per questo mette in dubbio chi gli spiega su cosa si basa la teoria omeopatica tanto da sentire spesso rispondere "ma non è possibile, ne sei sicuro?" quando confermo il mistero dell'omeopatia
Sì, ne sono sicuro e non perchè abbia fatto chissà quale scoperta ma perchè chimicamente, fisicamente e merceologicamente, in un granulo (o in una goccia) di prodotto omeopatico (oltre la 12ma diluizione, indicata come 12CH) non c'è nessun principio attivo. Vi vendono acqua, niente altro. Per questo ritengo che sia corretto e doveroso informare i consumatori e chi crede che l'omeopatia possa curare una malattia.
Naturalmente c'è sempre l'amico che è "guarito dall'influenza" con questi granuli di zucchero o quello la cui cugina è uscita sana e salva da un forte e temibile raffreddore, nessuna intenzione di non crederci, piuttosto sono loro che dovrebbero chiedersi come siano "guariti" con delle palline di zucchero.
Questa osservazione infatti non è relativa solo all'oscillococcinum ma a tutti i rimedi omeopatici venduti per curare le più svariate malattie.
Andiamo a fondo allora, vi racconto la vera storia dell'Oscillococcinum, uno dei prodotti più venduti per "prevenire" o "guarire" l'influenza.
Nel 1925 il francese Joseph Roy si esercitava al microscopio. Durante una delle sue osservazioni (Roy stava studiando il sangue di pazienti con l'influenza) si accorse che tra i batteri e gli oggetti che osservava sotto la lente, c'erano dei piccoli corpuscoli sferici che si muovevano. Erano bolle d'aria (conseguenza tipica di un'errata preparazione dei vetrini da osservazione microscopica) ma il medico preso dall'entusiasmo scambiò quelle sfere in movimento per batteri sconosciuti. Coniò così il termine "Oscillococcinum" che più o meno significa "sfere che oscillano".
Passò così all'osservazione di altri preparati, sangue di altri malati, materiale infetto, residui di interventi chirurgici ed in tutti (guarda caso) notò la presenza di quelle strane sfere trasparenti che "galleggiavano" ed apparivano nel sangue di malati di ogni tipo: qualsiasi fosse la malattia, quelle palline erano lì. La conclusione fu immediata: la causa di tutte le malattie era proprio quella, il batterio Oscillococcinum. Roy continuò a guardare le bolle d'aria e scambiarle per batteri in un'infinità di osservazioni, persino nei tumori e negli organi sani, fino a quando le osservò nel fegato di una specie di anatra.
Immagine dell'inesistente Oscillococcinum (si tratta di una bolla d'aria al microscopio ottico)
Il medico francese fece alcuni esperimenti nel tentativo di somministrare dei vaccini a base di quel batterio per curare molte malattie ma tutti i suoi tentativi furono infruttuosi.
Roy era in parte giustificabile: gli albori della biologia, la scarsa conoscenza della strumentazione, la mancanza di esperienza gli fecero trarre una conclusione piuttosto affrettata.
In realtà quel batterio non esisteva e con il tempo si affinarono le tecniche microscopiche e così le bolle d'aria scomparvero per sempre (in realtà anche oggi se si prepara "male" un vetrino è possibile osservarle).
Al medico francese non restava che scegliere da dove "estrarre" i suoi batteri immaginari per preparare un "siero curativo". Scelse in maniera arbitraria di concentrarsi su un tipo di anatra e pensò di sfruttare il fegato ed il cuore dell'animale. Perchè questa scelta? Perchè in quegli anni il cuore ed il fegato erano "il centro" della vita e di tutti i problemi di salute, il cuore era il centro dell'essere umano, il fegato "modificava" le energie vitali, un'idea primitiva che fu sorpassata dopo alcuni anni.
Naturalmente questo estratto non servì mai a curare nulla ma l'idea fu afferrata al volo da qualcuno. Fu proprio l'industria omeopatica francese Boiron che pensò di usare l'idea (sbagliata) di Roy creando un prodotto ufficialmente derivato dal fegato e dal cuore di anatra.
Prese una goccia di filtrato di fegato e cuore d'anatra alla 200K (si chiama diluizione Korsakoviana ed è ancora più magica, qualche volta vi racconterò come si ottiene, di quella classica e più utilizzata dagli omeopati, l'Hahnemaniana indicata con la sigla H), 200K significa che la prima goccia è stata diluita ulteriormente 200 volte, alla fine quindi il principio attivo di questo prodotto (gli estratti degli organi del volatile) non esiste più.
Dopo tutte le diluizioni ed il rito della succussione (ad ogni diluizione deve corrispondere lo scuotimento del recipiente), l'acqua ottenuta si spruzza in un granulo di zucchero.
Tutto qui.
Il prodotto viene venduto in confezioni che contengono un numero variabile di granuli. Qualsiasi analisi chimica e fisica di queste pastiglie confermerà naturalmente che nelle caramelline non c'è altro che zucchero.
Il prodotto è tra i più venduti e richiesti per "prevenire" o "guarire" dall'influenza ed è chiaro che una cura a base di palline di zucchero non ha alcuna possibilità di guarire l'influenza (e nessun'altra malattia) e sarebbe curioso sapere quante persone tra quelle che utilizzano queste pastiglie sappiano esattamente ciò che hanno acquistato.
Poco importerebbero a questo punto gli studi scientifici ma quelli che esistono naturalmente parlano chiaro, l'Oscillococcinum non serve a prevenire o guarire dall'influenza. I pochi studi che sembrano mostrare qualche effetto sono scarsi in metodo, con campioni poco rappresentativi e non hanno grossa significatività.
La revisione di sette studi sull'Oscillococinum effettuata dalla Cochrane (un ente indipendente che rivede i lavori scientifici che riguardano un certo argomento per trarne ulteriori conclusioni) conferma che non vi è alcun motivo per ritenere preventivo il prodotto (chi lo assumeva si ammalava lo stesso come chi non lo faceva) o "curativo" l'Oscillococcinum (i pochi studi che sembravano mostrare qualche risultato parlavano di miglioramento dei sintomi di pochissime ore rispetto a chi prendeva altri prodotti, non "guariva" nessuno).
A questo punto è chiaro che sta ad ognuno di noi concludere se convenga o meno acquistare questo prodotto dei miracoli.
Un medicinale basato su princìpi errati, che non contiene nessun principio attivo, che si chiama con il nome di un batterio che non esiste e che non cura nessuna malattia: andiamo bene...
Ma per la legge italiana in realtà la Boiron non può sostenere (ed infatti non lo fa, ufficialmente, nella confezione non troverete mai "prodotto contro l'influenza") che queste caramelle possano migliorare i sintomi dell'influenza e così tutto il mercato del prodotto si basa sul passaparola, sul consiglio dell'amica, su quello del farmacista.
Mai come in questo caso è bene quindi tenere gli occhi aperti.
Ma non voglio convincere nessuno. Chi non credesse alle mie parole (ed alle leggi della fisica), si procuri un granulo di Oscillococcinum e lo faccia analizzare da un laboratorio di sua fiducia, poi chieda i risultati.
Diciamocelo chiaro, basterebbe molto di meno: leggere la scatola in vendita.
Considerando che, come dichiarato nella confezione, ogni granulo pesa 1 grammo e che poco sotto è dichiarato che ogni granulo contiene 1 grammo di zucchero, provate ad indovinare cosa state ingurgitando?
Già, è proprio così.
Confezione statunitense dell'Oscillococcinum: ogni granulo da 1 grammo contiene 1 grammo di zucchero...
Qualcuno si chiederà: ma lo dicono così? Cioè vendono un grammo di zucchero e lo scrivono pure sulla confezione?
Ma la Boiron non truffa nessuno, lo dice chiaro e tondo come ha fatto la portavoce della Boiron Gina Casey: alla domanda "ma l'Oscillococcinum è sicuro?" ha risposto: "ma certo, non c'è niente dentro". Lo scrivono pure sul loro sito: ogni granulo contiene l'85% di saccarosio ed il 15% di lattosio (lattosio e saccarosio sono zuccheri): il 100% di zucchero.
Loro vendono zucchero, è chi lo compra che crede di acquistare un medicinale, non parliamo quindi di medicina ma di commercio, marketing, pubblicità.
Ma allora i medici che prescrivono omeopatici? Mica saranno all'oscuro di tutto ciò?
Ma nemmeno per sogno, lo sanno, lo conferma la dottoressa Simonetta Bernardini, omeopata che lavora in toscana in un centro pubblico che fornisce prodotti omeopatici ai pazienti che ne fanno richiesta.
http://www.ilgiornale.it/news/l-unico-ospedale-d-europa-che-ti-cura-l-omeopatia.html
Chi la intervista le dice che un chimico gli ha spiegato che "se l’omeopatia funzionasse andrebbe contro tutti i principi della fisica, della chimica e della biologia: dopo 12 diluizioni centesimali è acqua diluita con acqua." e lei risponde: "Ha ragione. Ma questo è un problema più della fisica che dell’omeopatia". Il giornalista incalza: "Ma com’è possibile che quest’ultimi funzionino?", la dottoressa risponde: "E chi lo sa? Non ci sono spiegazioni."
Mi sembra che nessuno, omeopati compresi quindi, sia all'oscuro del fatto che ci troviamo davanti ad un fenomeno paranormale di eccezionale portata.
C'è chi a questi dati risponde: ma allora tutti quelli che comprano prodotti omeopatici sono dementi? Stupidi? Ma no, sarebbe come sostenere che chi compra un settimanale di astrologia sia mentalmente instabile o chi gioca al lotto abbia seri problemi di intelligenza, si tratta semplicemente di credere ad una cosa che non può essere reale, un sogno, un'illusione: curarsi con niente tanto che, chi usa omeopatia, tra i vari deboli argomenti che usa per appoggiare le sue scelte ha quello del "almeno non fa male".
Ora, escludendo la considerazione più banale che se si acquista un prodotto per stare meglio il suo obiettivo è, appunto, "far stare meglio" e non "non fare male", ci sarebbe da chiedersi come possa fare un prodotto che sostiene di essere attivo, efficace e di avere un'azione curativa a non avere nessun effetto collaterale. I consumatori dell'omeopatia non riflettono sul fatto che si potrebbero ingurgitare interi camion di granuli e non presentare alcun sintomo né positivo né negativo (in realtà assumendo migliaia di granuli di zucchero un'iperglicemia sarebbe assicurata) questo è un altro degli aspetti del fenomeno paranormale.
Come medico naturalmente non posso che invitare chi legge a non considerare queste pastiglie come cura o prevenzione dei sintomi influenzali, non hanno alcun effetto e potrebbero ritardare la diagnosi di patologie più importanti (e succede, di polmoniti curate con pastigliette di zucchero e finite in rianimazione ne ho vista qualcuna): molto più utile e meno costoso un ciclo di vitamine antiossidanti (C su tutte) e quando possibile una buona esposizione alla luce solare.
Da ignorante sulle leggi del commercio mi domando però: un'azienda che vende un prodotto dichiarando che contiene una sostanza che invece ad un'analisi dello stesso non è rintracciabile nemmeno in minima quantità, è autorizzata a continuare a vendere quel prodotto?
Magari si tratta solo di un prodotto da banco che non consente particolari guadagni a questa azienda e quindi il "peccato" potrebbe essere veniale, proprio per questo faccio alcuni conti: portiamola sul mero dato commerciale ed evitiamo per una volta quello scientifico.
Considerato che il prezzo dello zucchero (al pubblico...) è di circa 1,16 euro al chilo e che l'Oscillococcinum si vende a circa 31,50 euro (per 30 granuli, quindi 30 grammi, ovvero più di 1 euro al grammo), pagate lo zucchero omeopatico a più di 1000 euro al chilo.
Zucchero a 1000 euro al chilo siori e siore, 1000 euro! Un affare...
Per la confezione da 6 granuli il prezzo raddoppia, 2000 euro al chilo.
La prossima volta che andate in farmacia, riflettete prima di aprire il portafogli.
Per chiudere: ricordate il tormentone dei milioni di utilizzatori soddisfatti di omeopatia nel mondo? Beh, a quanto pare tanto soddisfatti non devono essere se si scopre che il grande successo dell'omeopatia millantato dalle aziende è tutt'altro che evidente.
In Gran Bretagna, nazione che rimborsa con il suo SSN le prescrizioni di rimedi omeopatici, nell'ultimo anno sono state rimborsate solo poco più di 16.000 ricette di omeopatia, che in confronto al dato del 2000 di 184.000 prescrizioni (ed al record del 1996 con oltre 200.000 prescrizioni) rappresentano un crollo storico che suona come una vendetta della ragione. In Gran Bretagna, il mercato omeopatico oggi rappresenta lo 0,001% sul totale dei rimborsi farmaceutici del servizio sanitario inglese.
Praticamente nulla .