25 ottobre 2013
L’uso dei cosiddetti “latti di crescita”, afferma l’EFSA, non apporta alcun valore aggiunto rispetto a una dieta bilanciata nel soddisfare il fabbisogno nutrizionale dei bambini nella prima infanzia nell’Unione europea.
Gli esperti scientifici dell’EFSA non sono riusciti a individuare “alcun ruolo unico” degli alimenti per la prima infanzia (comunemente denominati “latti di crescita”) nella dieta dei bambini di età compresa tra uno e tre anni, concludendo che essi non sono più efficaci degli altri alimenti che costituiscono la dieta normale di tali bambini nell’apportare sostanze nutritive. I risultati sono contenuti nel parere scientifico dell’EFSA relativo al fabbisogno e ai livelli di assunzione attraverso la dieta di sostanze nutritive di lattanti e bambini nella prima infanzia nell’Unione europea, richiesto dalla Commissione europea.
Negli ultimi anni è stato immesso in commercio negli Stati membri un numero crescente di bevande a base di latte e prodotti analoghi destinati ai bambini nella prima infanzia ed etichettati come “latte di crescita”, “latte per la prima infanzia” o con terminologia simile. Gli scienziati e le parti interessate hanno opinioni divergenti riguardo alla necessità di ricorrere a tali prodotti per soddisfare il fabbisogno nutrizionale dei bambini nella prima infanzia. A differenza degli alimenti per lattanti e degli alimenti di proseguimento, gli alimenti per i bambini nella prima infanzia non sono soggetti a specifiche norme europee, e la Commissione sta valutando se raccomandare disposizioni particolari per questi prodotti nella prossima legislazione.
Al gruppo di esperti scientifici sui prodotti dietetici, l’alimentazione e le allergie (NDA) dell’EFSA è stato anche chiesto di fornire consulenza sull’evoluzione delle esigenze alimentari nel corso dei primi tre anni di vita e di stabilire i livelli di sostanze nutritive a suo giudizio adeguati per la maggior parte dei lattanti e bambini nella prima infanzia sani e di peso normale. Per i lattanti fino ai sei mesi di età, gli esperti hanno basato i calcoli per la maggioranza delle sostanze nutritive sul contenuto nutrizionale del latte materno di donne sane e ben nutrite che non fanno uso di integratori alimentari. Per i lattanti di età compresa tra sei e 12 mesi e i bambini da uno a tre anni di età, hanno utilizzato i valori di riferimento fissati dal gruppo di esperti scientifici NDA negli ultimi anni, ad esempio quelli per energia, proteine, grassi e carboidrati, e hanno riesaminato i valori di riferimento fissati dal comitato scientifico dell’alimentazione umana nel 1993, alla luce delle raccomandazioni più recenti espresse da altri organismi scientifici o autorevoli. Il gruppo di esperti scientifici ha poi confrontato il fabbisogno medio o i livelli di assunzione adeguati con l’apporto abituale di sostanze nutritive dei lattanti e dei bambini nella prima infanzia a livello europeo.
Il gruppo di esperti scientifici ha riscontrato che i lattanti e i bambini nella prima infanzia hanno un elevato apporto di energia, proteine, sale e potassio, ma un basso apporto di fibre alimentari. L’apporto di proteine, sale, potassio e fibre alimentari non è a livelli tali da destare preoccupazione, ma l’apporto generalmente elevato di energia può contribuire a un indesiderato aumento del peso corporeo. Ha concluso, inoltre, che i livelli di assunzione di una serie di micronutrienti, tra cui calcio, magnesio e vitamina C, erano verosimilmente sufficienti a soddisfare i requisiti nutrizionali. Tuttavia, il consumo di acidi grassi omega-3, ferro, vitamina D e iodio (in alcuni Paesi europei) è basso fra i lattanti e i bambini nella prima infanzia.
Il gruppo di esperti scientifici sottolinea la necessità di prestare particolare attenzione ad assicurare un apporto adeguato di acidi grassi omega-3, ferro, vitamina D e iodio ai lattanti e ai bambini nella prima infanzia che manifestano o sono a rischio di manifestare livelli inadeguati di queste sostanze nutritive. Gli alimenti arricchiti, inclusi gli alimenti per i bambini nella prima infanzia, rappresentano un modo per incrementare tali apporti; esistono, tuttavia, alternative efficienti, quali il latte vaccino arricchito, i cereali e gli alimenti a base di cereali arricchiti, gli integratori o la precoce introduzione di carne e pesce nell’alimentazione integrativa e il consumo regolare e continuato di tali alimenti.
A questo parere l’EFSA farà seguire un secondo parere, la cui pubblicazione è prevista nel 2014, che fornirà consulenza alla Commissione sulla composizione essenziale degli alimenti per bambini.