martedì 26 febbraio 2013

Farmaci scaduti sono tossici?

Ci accorgiamo di aver somministrato al piccolo un farmaco scaduto

cosa fare?

 

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Tranquilli, l’unica segnalazione di tossicità nell’uomo che possa essere collegata alla degradazione di un prodotto farmaceutico risale al 1963 dovuta a tetraciclina ( Jama 1963 ).

La validità di un prodotto è decisa dalla casa farmaceutica e solitamente è compresa tra 2 e 5 anni. L’ente americano che verifica la stabilità dei farmaci dopo la scadenza ha dimostrato che su oltre 10.000 lotti di 96 differenti farmaci, conservati in contenitore originale non aperto, l’84% rimane stabile per un tempo medio di circa 5 anni dopo la data di scadenza.

La Sanità Militare risulta particolarmente sensibile al problema: ingenti quantità di farmaci conservati e pronti all'uso in caso di conflitto devono essere regolarmente sostituiti ogni 2-3 anni. La Sanità Militare americana quantifica la spesa legata al turn over dei farmaci nell'ordine del miliardo di dollari. Per questo motivo, nel 1985 la FDA intraprese un programma di test sull'efficacia dei farmaci militari scaduti allo scopo di aumentare la durata dello stoccaggio dei farmaci (Shelf Life Extension Program). I risultati del programma, mai diffusi pubblicamente, mostrarono che circa il 90 % dei farmaci militari testati (circa 100) erano sicuri ed efficaci molto al di là della data di scadenza, in alcuni casi anche per 15 anni.

Unica eccezione l’adrenalina che perde di efficacia poco dopo la scadenza ed i farmaci oftalmici nei quali non è compromesso nel tempo il principio attivo , ma la capacità del conservante di inibire la crescita batterica.

Una avvertenza : i prodotti medicinali che si presentano sotto forma di polveri e che vanno ricostituiti, una volta aggiunta acqua, debbono essere conservati in frigorifero ed utilizzati esclusivamente nei pochi giorni della terapia e poi buttati.

L’unico rischio è che il medicinale ( a parte le tetracicline ) abbia perso un pò della sua attività e quindi “funziona” meno.

Non bisogna quindi  preoccuparsi precipitandosi al pronto soccorso o chiamare il centro antiveleni.

 

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Medical letter on drugs and therapeutics, n°23,XII 2002.