Che mangiare carne rossa aumenti il rischio di disturbi cardiaci è già noto, ma che la colpa sia dovuta oltre ai grassi saturi e colesterolo, ai batteri intestinali è una novità.
Una ricerca appena pubblicata sul giornale Nature Medicine ha studiato il metabolismo di una sostanza: la L-carnitina, presente nella carne rossa e in alcuni integratori alimentari e bevande energetiche.
Un team di ricercatori della Cleveland Clinic, in Ohio, ha dimostrato che i batteri presenti nell'apparato digestivo metabolizzano la sostanza in trimetilammina-N-ossido (TMAO), che favorisce la aterosclerosi nei topi.
Studiando il fenomeno nel genere umano, uno studio condotto su 2.595 pazienti, tra onnivori, vegetariani e vegani, ha inoltre rivelato che il consumo di carne favorisce la presenza dei batteri che metabolizzano la L-carnitina in TMAO ed aumenta parallelemente il rischio per malattie cardiovascolari : infarto miocardio, ictus , arteriosclerosi.
Una dieta di supplementazione di L-carnitina nei topi alterata composizione microbica del cieco ( una porzione dell'intestino ), aumentando nettamente la sintesi di TMAO con un maggior rischio di aterosclerosi e questo non si è verificato se il microbiota intestinale è stato contemporaneamente soppresso.
Il Dubbio : Secondo gli esperti alla luce di questo studio e’ quanto meno da ripensare il legame tra consumo di carne rossa e malattie cardiovascolari: potrebbe essere la carnitina a spiegarlo, oltre a colesterolo e grassi saturi.
I vari integratori presenti in commercio presentati come toccasana?